C’era chi sempre diceva “Naruto non è un manga di coppiette!” è uno shonen e siete voi fangirl a perderci il capo appresso, e sotto sotto pure io lo credevo, ma poi com’è andata a finire? Nelle coppiette! Ecchekaguya!
Dico coppiette perché dal tragico capitolo 700 in poi tutto il merchandising di Naruto non ha fatto altro che vomitare sugli appassionati situazioni di coppia, che non solo fino a quel preciso momento non c’erano mai state, ma che non avevano, e nemmeno ora hanno, motivo di esistere. So che già a sentire queste parole a qualcuno si staranno rizzando i capelli in testa, ma che ci piaccia o meno questo è un dato di fatto. Comunque procediamo con ordine.
Sorvolo sul SasuNaru, sarebbe fin troppo ovvio parlarne, e partiamo subito con l’unica altra coppia veramente canonica di tutta la serie: Naruto e Sakura (o NaruSaku per gli amici).
Naruto e Sakura sarebbero dovuti finire insieme perché sì, perché è uno shonen e nel modo più ovvio, banale e scontato, sarebbero diventati una coppia alla fine dei fatti: loro erano i Ranma e Akane della situazione, oppure Kaneda e Kay, se vogliamo citare un manga caro a Kishimoto.
Per restare sul parallelismo, anche Akane all’inizio ama il dottor Tofu, esattamente come Sakura è infatuata di Sasuke, ed in entrambi i casi si tratta di un amore infantile, che nel caso di Akane passa e che sarebbe dovuto (e potuto) passare anche per Sakura. Kaneda d’altro canto è spiccicato a Naruto, gli piace Kay, una ragazza manesca ed indipendente che non lo ricambia granché, ed è preoccupato a correre appresso a Tetsuo, esattamente come Naruto corre appresso a Sasuke (eccetto il fatto che Kaneda non pensa a Tetsuo sotto le stelle, non dice che morirà con lui piuttosto che vivere senza, che ha ispirato tutta la sua vita, che avrebbe voluto parlargli prima, che è più figo di altri, che sono davvero compatibili e non si sono nemmeno baciati).
In poche parole il NaruSaku era destino che avvenisse, se nient’altro poteva accadere, soprattutto perché comunque Naruto fin da subito non ha fatto altro che bombardarci col fatto che gli piacesse Sakura.

Capitolo 3 – L’unico momento in cui Sasuke arrossisce per Sakura, è perché in realtà nelle sue vesti c’è Naruto
Facendo finta che tutti gli indizi e le elucubrazioni SasuNaru fossero travisati e si trattasse solo di amicizia, ufficialmente Naruto ha sempre detto: io amo Sakura, riporterò Sasuke indietro per lei, perché come lei ha combattuto per l’amore di Sasuke, io voglio combattere per il suo e certamente niente mi farebbe più felice se lei un giorno mi accettasse!
Se pensate che questa sia una mia sintesi da hater NaruHina o SasuSaku, che passando dal NaruSaku vuole celebrare il SasuNaru (che mente contorta avrei), sappiate che sono le testuali parole pronunciate da Naruto nell’episodio 235 di Shippuden.
Si tratta di un filler certo, e un tale livello di espressività non è mai stato raggiunto nel manga, ma se tanto mi dà tanto non è certo peggio o meno ufficiale di una merda-totale come The Last.
Ultimo, ma non meno importante, vi è il fatto che Naruto e Sakura avevano avuto modo di crescere insieme, di conoscersi a vicenda, di arrivare a capire i segreti desideri l’un dell’altra e alla fine dei fatti, nonostante a noi altri sarebbe toccato ingoiare un rospo amaro, l’accoppiata avrebbe avuto pienamente senso e in qualche modo sarebbe stata anche giusta. Per Naruto sarebbe stata una vittoria sentimentale (d’altronde è lui il protagonista), la riprova che se si vuole riuscire in qualcosa ce la si può fare, e per Sakura il sinonimo di una maturazione interiore e di aver trovato una persona che la ama veramente e non il cordoglio della realizzazione di una fantasia-erotica infantile (fatta più per dispetto ad Ino che altro).
Ahnoi nemmeno questa coppia c’è stata… Per quanto ovvia, banale, scontata e naturale fosse.
Adesso prima di proseguire vorrei che vi figuraste in testa questa immagine: alla fine della serie Ranma si mette con Shampoo e Akane con Kuno.
Naruto e Hinata insieme, oltre ad essere la più insulsa, becera e deficiente coppia pensabile, stanno l’uno all’altra esattamente come Ranma sta a Shampoo. Lei dice di amarlo, ha deciso di proclamarlo autoreferenzialmente il suo marito e fa di tutto per dimostrargli il suo amore, ma Ranma non la considera. L’unica differenza sostanziale è che Shampoo, nonostante tutto ciò, lo fa con dignità e per nemmeno un momento si prostrae ai piedi di Ranma come uno zerbino uomo-dipendente. A differenza di Hinata, Shampoo è potenzialmente in grado di raggiungere il suo obiettivo.
Hinata invece passa 699 capitoli nell’angolo, poi misteriosamente diventa la moglie di Naruto, cosa che gli autori spiegano con un lungo, mortalmente noioso, film shojo: e cos’è successo che Naruto si è innamorato della timida e naruto-dipendente anti-femminista Hinata-chan ♠? Un genjutsu! Che altro poteva farli innamorare?!
Quando l’ho visto non ci potevo credere. E tutti gli appassionati della coppia ad esaltarsi dalla gioia! Ma di che vi esaltate? Questi due si sono messi insieme poco ci manca per un filtro d’amore, con Naruto che praticamente fino a quel momento non aveva nemmeno la premura di accompagnarla a casa e poi dopo “l’incantesimo” si trovano nella destinazione romantica per antonomasia e sorpresa delle sorprese si innamorano.
Come se niente mancasse tutti i topoi romantici tra i due vengono ispirati da scene tra Naruto e Sasuke, il che è davvero tutto un dire, mentre se ne aggiungono altre idealmente incomprensibili, tipo Naruto e Hinata che da bambini corrono insieme. Che ci sta a significare ‘sta metafora? Naruto al più correva appresso a Sakura, se non a Sasuke.
Ovviamente il significato è che dopo la magia del genjutsu Naruto sente come se Hinata fosse in realtà stata sempre lì con lui, a colmare la sua solitudine… Lui ha capito che lei lo ama e per questo ora ama lei. Alè!
Ma la vicenda non si conclude col film. Va bene, a me ha fatto schifo, però alla fine Naruto e Hinata si baciano e potrebbero vivere felici e contenti per sempre. E’ il finale da 19 anni dopo che tutti temevamo, ma quello abbiamo e quello ci dobbiamo tenere.
Il destino-Kishimoto però è di parare contrario, così tra il capitolo 700 e tutta quella sconclusionata parte di Gaiden, dipinge i due nel modo più tragicomico possibile: anzitutto Naruto è diventato l’hokage-della-pace più impegnato del mondo. E’ così impegnato a lavorare che non ha nemmeno tempo di andare a casa, ma mangia roba preconfezionata e beve sakè.
Ma che ha da fare se regna la pace suprema? Quell’ignavo di Sarutobi aveva ben altre grane, ma poteva comunque aggirarsi per il villaggio appresso all’orfano Naruto o spiarlo nella sua palla di cristallo. Hinata invece deve usare la palla di cristallo per vedere il marito, così come anche il figlio Boruto al quale il padre delega un “misero clone”. Perché? Perché in ufficio ci sono delle cose importantissime da fare. Poi però arriva il falco di Sasuke con una notizia di poca importanza e Naruto lascia tutto ad un clone e corre da lui. La fretta è tanta e tale che non ha manco tempo di aspettare il figlio che gli sta portando il pranzo.
E meno male che Naruto era un orfano che sognava sempre di avere una famiglia; adesso che ce l’ha non ha tempo di occuparsene, perché la sua famiglia è il Villaggio di Konoha. Ah allora, scusa. Felici ma trimoni.
E infine arriviamo alla mia coppia preferita in assoluto: Sasuke e Sakura insieme.
Dopo averle detto che è noiosa a ripetizione, dopo averla abbandonata alle cure di un cane, averla aggredita verbalmente, abbandonata sul ciglio della strada, ignorata e cercato di uccidere più e più volte, dopo aver chiarito che non ha mai provato niente per lei e che nemmeno capiva che cosa lei provasse per lui, dopo essere stato sul punto di lasciarla alla morte accidentale nella più totale incuria e infine averle trafitto il cuore: Sasuke sposa Sakura.
Questo è uno di quei momenti di serendipità della vita in cui capite che in realtà non avete capito un cazzo. L’uomo lo si conquista così, come ha fatto Sakura, che praticamente dal primo all’ultimissimo capitolo ha tramato, manipolato ed agito perché Sasuke diventasse suo. Il suo tessssoro… Prima di tutto è riuscita ad infilarsi nel Team 7 a dispetto di Ino, poi ha sfruttato l’amore che aveva per lei Naruto per fargli trovare il suo Sasuke, e infine è riuscita a farsi ingravidare da lui e costringerlo a sposarla (ok, quest’ultima parte l’ho aggiunta io).
Anche qui ovviamente tutti a gioire! Ma di che? Kishimoto ci mette lo zampino e ci fa capire che Sasuke non è tornato a casa dal giorno in cui è nata Sarada: né per un compleanno, né per una festa, mai… Mai…. MAI! Capito?!? E poi ci si meraviglia se a nominare il marito a Sakura saltino i nervi e con un pugno distrugga la casa che ha dovuto pagare lei da sola, con un pesantissimo mutuo… Manco le manda i soldi. Ma che senso ha questa trama?
In 10 anni neanche una visita?
Affinché la cosa raggiunga livelli di spazzatura Wall-e tutta la storiella di Gaiden verte sull’improbabile fatto che Sarada sia la figlia di Karin, in modo da coinvolgere il lettore fino all’ultimo capitolo, dove si scopre che non era così e Sasuke, oltre ad andarsene senza manco un bacio alla moglie, spiega alla figlia che l’amore che unisce i suoi genitori è lei.
Come-cosa?! I figli sarebbero la prova dell’amore tra i genitori? Come se non potessero nascere da relazioni accidentali, da stupri o situazioni di non-amore. Da questo punto di vista, almeno Naruto e Hinata hanno avuto insieme qualche momento da vera coppia. Tra Sasuke e Sakura invece niente, dopo 10 anni di assenza riescono giusto giusto a farsi una foto con la figlia.
“Mamma, tu ti baciavi con papà?” fa la figliola, e Sakura ha bisogno di rifletterci sopra e concludere che hanno fatto di meglio! Immagino il sesso… Senza baci però, perché a Sasuke piace farlo in modo rude. Arrivati a questo punto la discarica implora che si smetta di gettare altra nettezza, mentre Sakura sintetizza la somma dell’amore, che le ha insegnato Sasuke, nel colpetto in fronte che Itachi dava al fratellino. Cioè Sasuke è talmente incapace di amare Sakura che deve scopiazzare un gesto affettuoso di suo fratello? Viene quasi il sospetto che si sia messo con lei solo per ridare vita al suo clan…
Certo, c’è chi dice che è un gesto denso di significati, ma ora immaginatevi di uscire con un ragazzo e al momento topico del bacio lui vi fa: “no ferma, facciamo ambarbàcicìcocò, come facevo con la mamma!”
Comunque sia, per tornare al parallelismo di prima, è come se aveste visto Akane mettersi con Kuno. Akane ha sempre detestato Kuno e glielo ha fatto capire in millemila modi possibili; Kuno dal suo canto desiderava avere al suo fianco la bella-della-scuola, senza conoscere realmente niente di lei e senza essere concretamente innamorato — amava il fatto di amarla.
Sakura, che piaccia o meno, in 700 capitoli di manga non ha mai dimostrato di capire Sasuke, tant’è che perfino in quella mielosa sviolinata del 699 non lo comprende e gli propone di venire con lui, mentre Naruto, che invece lo capisce perfettamente, intuisce che non vuole nessuno al suo fianco in quel momento. Così tutti i suoi propositi di superarsi, diventando la discepola di Tsunade, si volatilizzano in un istante, nel momento in cui frigna di nuovo e senza successo di fronte a Sasuke, come una pulzella pene-dipendente che non vuole altro che l’amore-totale della sua vita: perché lo voglia, a parte fare un dispetto ad Ino, non ci è dato saperlo.
Naruto in pillole – Capitolo 639
Dio-Obito squadra le zanzare che ha di fronte, lui che ora ha i capelli biondi come tutti i Super Sayan, lui che ha assorbito la borsetta-Juubi, lui che ha il mangekyō sharingan e il rinnegan, lui che… beh insomma, ci siamo capiti. Obito ora è Dio. E come ogni divinità ha smesso di parlare, precisamente come la Morissette in Dogma. Gli basterebbe aprire bocca e tutte quelle teste (di cazzo) esploderebbero all’istante.
Tobirama si fa avanti inviperito più che mai: “Obito Dio? Sciacquati la bocca blasfemo frocio di merda!” E detto fatto scatena la tecnica Rogo degli Infedeli che ha studiato appositamente per la Edo Tensei e che riversa una caterva di inutili, ma spettacolari, esplosioni su Obito, che naturalmente neanche la nota. Allora Sarutobi comincia a lanciare degli shuriken, visto che gli sembra abbastanza logico supporre che possano essere un’arma efficacie contro questo super-nemico… Per non sbagliare ne lancia una miriade, senza centrare il bersaglio, non sia mai che qualcuno possa scoprire che sono veramente inutili.
Compare Ten-Ten che, dandogli delle pacche sulle spalle, lo consola: “Lo so, lo so cosa si prova…”
Madara balza davanti a Hashirama: “E questi sarebbero i tuoi eredi?” Poi gli dice che è il momento di affrontarsi. Madara, ma non volevi giocarti la tua carta definitiva contro Obito? Cioè deciditi: o assorbi Juubi e fai fuori Obito, oppure affronti Hashirama. Non puoi cambiare idea così tutto d’un tratto, come se fossimo in Parlamento. Ma Madara è troppo preso da Hashirama per porsi queste domande e preoccuparsi di quel culone-inchiavabile di Obito.
Infatti Dio-Obito stramazza a terra tutto ad un tratto, trascinato dal peso delle chiappe, come Tetsuo quando comincia a perdere il controllo di Akira. Seguono un po’ di scene confuse: Sasuke salva Naruto (e Minato?!) per far bella figura davanti al padre di quest’ultimo, Minato si prepara a lanciare una qualche turbo-tecnica-definitiva, Dio-Obito si spezza in due parti che cominciano ad attaccare per conto proprio. La trovata riscontra il favore del destino-Kishimoto, tanto che gli permette di afferrare le teste di Sasuke e Naruto.
“E adesso baciatevi!” Grida allupato.
L’ultimo sogno segreto di Dio-Obito sta per realizzarsi.
Fonte: Naruto 639
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